Dopo il successo del loro precedente film « La legge del mercato » che valse a Lindon il premio d’interpretazione maschile a Cannes nel 2015, questo duo potente si ritrova « In Guerra »
L’appuntamento e’ in un albergo nel centro di Milano, in una giornata piovosa di qualche giorno fa. Arrivo a quest’incontro molto felice perché e’ raro che un attore del calibro di Vincent Lindon presenzi alla promozione di un film a Roma e Milano e che inoltre partecipi ad un incontro con il pubblico in sala a Roma e Milano, tutto cio’ anche grazie ad « Academy Two » che distribuisce il film in Italia.
Trovo seduti davanti a me due uomini affiatati, che si capiscono, si fidano l’uno dell’altro. Due Amici diversi ma anche molto simili.
La storia :
Una multinazionale tedesca, nonostante i sacrifici finanziari dei dipendenti che fanno cosi incrementare proficui benefit per gli azionisti, decide di chiudere la Perrin Industrie, una fabbrica di Agens lasciando improvvisamente 1100 operai nella disperazione piu’ totale. Lo spettatore, si ritrova nel cuore della Lotta, guidata da Laurent Amedeo/Vincent Lindon, e lo accompagna in ogni tappa della Lotta, grazie alla telecamera che filma Vincent Lindon in un modo frontale per tutto il film, tranne che nella scena clou, per sottolineare la solitudine estrema del protagonista in quel momento del film.
Stéphane da dove nasce questo film come le e’ venuto in mente ?
Sa, io non ho molta immaginazione, ho piu’ talento di osservazione che immaginazione. Quindi, mi e’ venuta l’idea di fare questo film dopo aver visto su tutti canali d’informazione francese le immagini di quei dirigenti della « Air France » con la camicia strappata inseguiti dai manifestanti . Queste immagini per chi guarda risultano di grande violenza tanto piu’ se passano 24h/24h con sempre le stesse parole che ne sottolineano la violenza ma che non ne spiegano mai le cause.
Vincent Lindon : Si…che cosa spinge degli uomini ad agire in quel modo ? Perché ? Che cosa devono subire prima per arrivare a tali estremi ? Il « prima » e’ tutto quello che non vediamo mai nella realta’ e che ci mostra il film. Ognuna delle parti ha le sue ragioni. Questo non e’ un film pro o contro e’ un film che mostra il meccanismo che si innesca tra le due parti.
Stephane Brize’ : Ho quindi deciso di usare la fiction per raccontare la realtà. Per mostrare quello che sentiamo attraverso i media ma che non vediamo mai a cominciare dalle trattative tra i sindacati e i dirigenti d’azienda.
A questo proposito Stéphane una delle scene piu’ forti per me del film e’ quella iniziale dell’ incontro tra i dirigenti e i delegati sindacali. Colpisce il linguaggio usato. Parlano due lingue diverse. Come e’ riuscito a ricreare quello dei dirigenti ?
Si. In quella scena, la fiction mostra la realta’ dei fatti. La realta’ che non ci mostrano i TG. Prima di girare ho incontrato tantissime persone. Dei responsbili di risorse umane, dei manager che hanno accettato di parlare con me. Mi hanno spiegato come si costruisce il loro discorso. Come costruiscono un discorso semantico per leggettimare le loro azioni. Studiando prima di iniziare il film ho imparato per esempio che le leggi in Francia sono fatte esclusivamente solo per una delle due parti. E’ incredibile.
Dall’ altra parte c’e’ Laurent Amedeo. Chi e’ Amedeo Stephane ? Un eroe tragico ?
No. Amedeo/Vincent e’ un uomo che lotta. La sua base sono i suoi valori. E’ un uomo che crede che la parola data abbia un valore. Che gli accordi presi abbiano un valore. Studia molto per capire le dinamiche. Studiando anche le cifre entra nel territorio del suo interlocutore. Spende tutta la sua energia a diffendere i diritti dei suoi colleghi.
Senza rivelare la fine del film ad un certo punto si sente tradito anche dai suoi.
Ha una certa idea utopica del Mondo non vuole che suo nipote cresca in un Mondo marcio.
Vincent…di nuovo in coppia con Stephane che le offre un ruolo magnifico…
Vincent Lindon : esatto. A questo ruolo tengo particolarmente perche’ sono io. Non gli ho dato solo il mio involucro. Sono io Vincent nel profondo del mio essere. Nel mio animo . Nella vita mi arrabbio spesso anche per dettagli …
Stéphane Brize’ : e’ vero Vincent ed io siamo nati con la rabbia dentro.
Vincent Lindon : sono curioso. Mi piace parlare con la gente, discutere. Sa io non ho una macchina con l’autista giro con lo scooter. Mi arrabbio quando non condivido un pensiero o quando mi rendo conto di qualche ingiustizia. Dico sempre quello che penso. Sono un uomo Libero. Si, Laurent Amedeo e’ il personaggio che mi assomiglia piu’ di tutti quelli che ho interpretato fino ad oggi.
Stéphane Brize’ : ecco…lo vede Vincent ? La vede tutta quell’energia che mette nel risponderle ? Ecco questo e’ Vincent! E a me come regista non rimane che cogliere quell’energia e canalizzarla nel personaggio.
Vincent come si e’ trovato sul set in mezzo ad attori semi professionisti e non ?
Vincent Lindon : Benissimo. Mi sono trovato piu’ che bene. Ho imparato tanto da loro. Tra i partecipanti, c’erano dei sindacalisti veri ed io mi confrontavo con loro sempre per capire se ero nel giusto. Non gli volevo tradire. Hanno aiutato me ed io ho aiutato loro. Abbiamo girato in 23 giorni siamo stati come in simbiosi totale.
…e si vede. La simbiosi si vede. La rabbia si vede. L’ingiustizia si vede. Il corraggio ma anche le debolezze di queste persone In Guerra, che lottano per se stessi e le loro famiglie, per il loro futuro e quello dei loro figli si vedono.
Vincent Lindon attore, trasporre le sue emozioni d’Uomo sullo schermo e noi spettatori le condividiamo. Le sue emozioni ci parlano ci comuovono. Vincent Lindon e’ intenso e potente. L’attore nella pelle di Laurent Amedeo e’ Vincent Lindon puro e duro.
Da vedere
Sandrine Aloa-Mani
Regia : Stephane Brizé
Attore : Vncent Lindon
Paese : Francia
Durata : 113 min
Distribuzione: Academy Two